Affermazione che ha colpito tutti i giovani (e anche
Ragazzi che anche solo 5 anni
Ma sì, diamo qualche scapaccione a questi bamboccioni, che non affittano un loft sui tetti di via della Spiga a Milano o
un superattico con terrazzo a Trastevere. Ma che pretese hanno, questi bambini a vita. Con seimila euro di stipendio netto al primo impiego, più benefit di macchina, garage ufficio e telefonino aziendale, si ostinano – capoccioni oltre che bamboccioni – a vivere con mammà e papà, sistemati nella cameretta dove conservano ancora appeso al muro il Soldato Joe, il poster del Che e lo scatolone con i mattoncini dei Lego.
Di che si lamentano? La difficoltà di trovare il
primo lavoro, la consuetudine di vedersi pagati con due cocomeri e una fava anche se si presentano con un centodieci e lode del Politecnico più master al Mit e tutte le altre circostanze comunemente riassunte nella impropria dizione di “precariato” altro non sono che amorevoli aiuti a mantenerli non giovani, ma giovanissimi, anzi ragazzi fino a trentacinque-quarant’anni. Fa tenerezza la gioia dei trentaquattrenni, con dieci anni di laurea nel cassetto, di chiedere ogni sabato la “paghetta” ai genitori per mettere la miscela nel motorino e gozzovigliare con altri giovanetti ultratrentenni: margherita e birretta.
Troppo attaccati alle sottane delle mamme, questi
bamboccioni, anche perché la bamboccione loro coetanee non portano sottane: troppo care, i jeans pescati nel mucchio al mercatino costano meno. E’ certamente un grave segno di immaturità, per non dire infantilismo, il caparbio rifiuto di vacanze alle Hawaii, crociere ai Carabi, soggiorni sulle nevi di Denver e Colorado Spring, per continuare a fare i bagni sulla spiaggia libera di Torrefrascata (nome di fantasia perché in Italia non esistono spiagge libere) dove giocavano con secchiello e paletta da bambini e dove restano ancora da pagare alcuni decenni del secolare mutuo sottoscritto dai genitori per il “confortevole bilocale con angolo cottura e terrazzino vista mare”.
Ma ora, dopo la tiratina d’orecchi, per i
bamboccioni arriva l’ora della riscossa. Un sussidio di 41 euro mensili cambia la vita. Al solo annuncio del signor ministro, centinaia di migliaia di bamboccioni italiani si sono già messi in caccia di appartamentini e studios nei quartieri residenziali, stanno prenotando “misure” presso i sarti più famosi, riservano suites negli hotel di Cortina e di Capri, comprano auto e moto da sballo. Da precari a pre-cari. Fuori di casa tutti i “fiji de mamma” coi soldi di Padoa Schioppa. Queste, sì, che sono grandi riforme sociali. Ora vedrai che balzo il mercato immobiliare. E sentirai anche che colossale pernacchia. Ma vogliamo per un attimo analizzare la vita del rampollo di casa SKIOPPA (Tommaso ovviamente)?
Povero caro, ha trascorso una vita di sacrifici: Figlio di un padre che era amministratore delegato delle
Pochi sanno che e’ stato Lui (porca boia) l’"impeto intellettuale" dietro la nascita dell’euro e il "padre fondatore" della nuova moneta. Questo perché in un suo scritto di economia pubblicato nel 1982 fece notare che per un gruppo di Paesi come l’Unione Europea era impossibile aspirare contemporaneamente a:
Questi quattro obiettivi, ciascuno dei quali auspicabile in sé, egli Padoa-Schioppa è stato uno dei primi a definire l’euro una "moneta senza Stato". E pensare che ha dovuto pure studiare per pensare queste illuminanti teorie monetarie. |