Due giornalisti del Secolo XIX di Genova, Menduni e Sansa, denunciano da tempo le imposte non pagate dai Monopoli di Stato. Tenetevi forte, sono 98 MILIARDI DI EURO.
Dove sono finiti questi soldi? Ai partiti, alle Mafie, a privati cittadini? Tangentopoli in confronto sembra una barzelletta.
Visco se ci sei batti un colpo, dato che le federazioni dei Ds sono proprietarie di sale Bingo. Fini e Alemanno,
così impegnati sui costi della politica, chiedete informazioni ai
vostri consiglieri delle società concessionarie delle slot machine.
Di seguito la lettera di Menduni e Sansa al signor Tino, direttore dei Monopoli di Stato.
“Gentile dottor Giorgio Tino,
ci
piacerebbe porgerle queste domande a voce, ma parlarLe sembra essere
impossibile. Da mesi La cerchiamo inutilmente, cominciamo quasi a
dubitare che Lei esista davvero. E dire che Lei avrebbe interesse a
rispondere (oltre che il dovere).
Secondo il rapporto di una
commissione di inchiesta parlamentare e secondo gli uomini della
Guardia di Finanza infatti, tra imposte non pagate e multe non riscosse le società concessionarie delle slot machine devono allo Stato 98 miliardi di euro. Sarebbe una delle più grandi evasioni della storia d’Italia.
Secondo
la commissione e gli investigatori, questo tesoro sarebbe stato
regalato alle società che gestiscono il gioco d’azzardo legalizzato. Di
più: nei consigli di amministrazione di alcune di queste società
siedono uomini appartenenti a famiglie legate alla Mafia. Insomma, lo Stato italiano invece di combattere Cosa Nostra le avrebbe regalato decine di miliardi di euro.
Con quel denaro si potrebbero costruire metropolitane in tutte le principali città d’Italia. Si potrebbero comprare 1.000 Canadair per
spegnere gli incendi. Potremmo ammodernare cinquecento ospedali oppure
organizzare quattro olimpiadi. Si potrebbero realizzare impianti
fotovoltaici capaci di fornire energia elettrica a milioni di persone
oppure si potrebbe costruire la migliore rete di ferroviaria del mondo.
Da
mesi noi abbiamo riportato sul nostro giornale, Il Secolo XIX, i
risultati dell’indagine. Decine di pagine di cronaca che non sono mai state smentite. Secondo la commissione d’inchiesta, i Monopoli di Stato hanno gravi responsabilità nella vicenda. Non solo: la Corte dei Conti ha
chiesto alle società concessionarie di pagare decine di miliardi di
euro per il risarcimento del danno ingiusto patito dallo Stato. E nei
Suoi confronti, signor Tino, i magistrati hanno aperto un procedimento
per chiedere il pagamento di 1,2 miliardi di euro di danni.
Ma Lei
che cosa fa? Tace e rimane al suo posto, come tutti i responsabili dei
Monopoli, dalla dottoressa Barbarito alla dottoressa Alemanno (sorella
dell’ex ministro di Alleanza Nazionale).
E, cosa ancora più incredibile, tace il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco (che da mesi ha ricevuto il rapporto della commissione di inchiesta), da cui Lei dipende.
Può
spiegarci per filo e per segno che fine hanno fatto quei 98 miliardi di
euro che secondo la Finanza sono stati sottratti alle casse dello Stato?
Finora
Lei non ci ha mai voluto rispondere. Forse conta sul sostegno del mondo
politico. Del resto la Sua poltrona è una delle più ambite d’Italia.
Pochi lo sanno, ma i Monopoli gestiscono il commercio del tabacco e del gioco d’azzardo legalizzato. Insomma, un tesoro, su cui i partiti si sono lanciati da anni: An
ha suoi rappresentanti proprio nei consigli di amministrazione delle
società concessionarie delle slot machine, mentre le federazioni dei Ds sono proprietarie di molte sale Bingo.
Così
Lei può permettersi di tacere. Ma chissà che cosa farebbe se a
ripeterLe queste domande fossero decine di migliaia di visitatori di
questo blog (l’indirizzo dell’ufficio stampa è: ufficiostampa@aams.it)?” Marco Menduni e Ferruccio Sansa