un’equipe tedesca, il programma offre a tutti la possibilità di avere
un proprio "avatar": quello che nella religione indù è il corpo in cui
si incarna un dio, quello che nelle saghe fantasy è l’incarnazione
fisica di esseri celesti. Oggi, dopo il boom mediatico di Second Life,
tutti hanno imparato che "avatar" è l’immagine virtuale che rappresenta
l’utente e dà un corpo alla sua presenza in internet. Ma le analogie si
fermano qui: "In quel caso si tratta di un sistema chiuso – spiega
Hendrik Harbeck, community manager a Weblin – che si usa per indossare
un secondo ruolo, un secondo Io e entrare in un secondo mondo.
Attraverso Weblin, invece, l’intera Rete sta a nostra disposizione". E
poi, ora che l’interesse per il pianeta virtuale di Second Life (e per
le sue implicazioni filosofiche "estetizzanti") sembra si stia
spegnendo, Weblin nel suo piccolo si rivela uno strumento pratico e
semplice, che offre un "doppio" a chiunque stia navigando in internet.
Un software: niente di più, niente di meno, come il Word serve a
scrivere, l’Excel a fare i conti o il Photoshop a trattare le immagini.
Camminano, sbadigliano, salutano. Gli avatar di Weblin "vivono" dentro
lo schermo del Pc, in basso, sulla barra degli strumenti. Comunicano
tra loro aprendo finestre di chat (private, se si clicca solo su un
avatar in particolare) o scrivendo dentro ai "baloon" bianchi, come
fossero fumetti. Ma niente a che vedere con le chat di Msn Messanger o
di Skype. La differenza c’è e non è da poco, come chiarisce Hendrik:
"Per altri programmi di comunicazione l’utente ha solo numeri e nomi da
scambiare con gli amici o da dare a un nuovo contatto. Con Weblin la
possibilità di contattare altri avatar c’è in ogni pagina web. Persone
che amano le auto, si incontreranno sui siti di auto. Donne incinte si
possono incontrare su pagine dedicate ai consigli per la gravidanza.
Chi ha una passione per Vivaldi…". Gli esempi sono infiniti. Perché
infiniti sono gli interessi di chi naviga e i luoghi dove può
incontrare altri avatar. Per caso, o per appuntamento: ad agosto, per
esempio, c’è stato un raduno di utenti Weblin sul sito tedesco
Dogforum.net. La maggior parte dei partecipanti aveva scelto come
avatar la foto del proprio cane.
Per iniziare ci vuole poco: basta
collegarsi a www.weblin.com (da pochi giorni il sito è consultabile
anche in italiano), scaricare e installare il programma (il software
pesa 370 KB, sul disco rigido occupa circa 9 MB), e poi iscriversi alla
Community. Scegli un nickname, un avatar tra quelli proposti (umano,
animale, del mondo fantasy) oppure ne crei uno tutto tuo (rispettando
le dimensioni richieste), dai il tuo indirizzo email e una password. Da
questo momento, appena aprirai una finestra sulla rete, automaticamente
comparirà il tuo avatar. Con te girerà per il web. Se sei su Repubblica.it,
e contemporaneamente stai consultando la posta elettronica su gmail, il
tuo alter ego è visibile su tutte e due le pagine. Chi nel mondo in
quell’istante sta leggendo Repubblica.it o la posta su gmail,
ti vede e può parlarti. In che lingua, sta a voi concordarlo. Ci sono
molti tedeschi, pochi italiani ancora, ma pian piano il passaparola su
Weblin sta raggiungendo utenti di tutto il pianeta: decine di migliaia,
in questo momento.
L’obiettivo di Weblin è che queste
decine diventino centinaia. La società tedesca è piccola (il team è
composto da una ventina di persone) ma agguerrita. La sede è ad
Amburgo, il progetto nasce però nel 1996, all’Università di Ulm. La
fase Beta (quella provvisoria, di sperimentazione) si è conclusa a
marzo 2007. Weblin conta su finanziamenti statali e investitori
privati. In futuro vivrà di pubblicità, ma non solo: "Abbiamo
convenzioni speciali con le aziende che possono usare Weblin come
supporto alla loro presenza su Internet e per presentazioni", spiega
Hendrik Harbek. Un esempio italiano è la Lancia: a giugno ha
organizzato una conferenza stampa sul suo sito. I giornalisti, per
partecipare e fare domande, dovevano essere visibili con il loro
avatar.
Le aziende come Lancia che decidono
di diventare partner di Weblin hanno un link sull’Homepage che permette
di iscriversi alla community. Il vantaggio è doppio: Weblin acquista
nuovi spazi per farsi conoscere; le aziende guadagnano in visibilità
perché chi si iscrive attraverso quel link sarà "sponsorizzato" dal
loro logo: riceverà un avatar accompagnato da un simbolo – il termine
esatto è community button – con il marchio della Lancia, o di Msn
Messanger. Oppure si può fare una convenzione speciale (è il caso della
Ibm), che permette ai dipendenti di un’azienda di usare Weblin come
sistema di comunicazione interno: la convenzione "incolla" sugli avatar
dei dipendenti un bollino che rappresenta l’azienda. Gli utenti lo
porteranno con sé, gratuitamente, in giro per il web. Buona
navigazione.